Ciao a tutti, appassionati di reef! Oggi mettiamo sotto la lente d’ingrandimento un corallo che ha fatto la storia dell’acquariofilia SPS (Small Polyp Stony): l’Acropora nobilis. Se sognate una vasca con crescite esplosive e colori intensi, questo corallo ramificato, simile alle corna di un cervo, potrebbe essere il vostro prossimo acquisto. Ma attenzione, non è per i deboli di cuore! Richiede dedizione e un ambiente stabile. Pronti a scoprire come farla prosperare? Per una visione più ampia su questi magnifici coralli, potete consultare la nostra guida completa alla cura dell’Acropora in acquario.
Indice
- Acropora nobilis: Carta d’Identità di un Corallo Esigente
- L’Habitat Naturale: Un Viaggio alle Origini
- Allevare Acropora nobilis in Acquario: La Guida Pratica
- Cura Quotidiana dell’Acropora nobilis: Oltre i Parametri
- SOS Acropora nobilis: Malattie e Problemi Comuni
- FAQ sull’Acropora nobilis
- H3: Qual è l’illuminazione migliore per Acropora nobilis in acquario?
- H3: Quanto spesso devo alimentare la mia colonia di Acropora nobilis?
- H3: Come posso prevenire la Necrosi Tissutale Rapida (RTN) nell’Acropora nobilis?
- H3: L’Acropora nobilis è adatta a un acquariofilo principiante?
- H3: Posso taleare l’Acropora nobilis per propagarla?
Acropora nobilis: Carta d’Identità di un Corallo Esigente
Prima di tuffarci nei segreti dell’allevamento, facciamo un passo indietro. Capire chi è l’Acropora nobilis è il primo passo per garantirle una vita lunga e in salute nel nostro acquario. Questo corallo, particolarmente popolare nei primi anni 2000, è noto per la sua rapidità di crescita e le sue colorazioni, spesso verdi o gialle. Immaginatevi delle ramificazioni eleganti che si ergono nella vostra vasca, creando un punto focale di grande impatto. In natura, l’Acropora nobilis è una costruttrice di barriere, un ruolo che ci fa capire subito quanto sia importante per l’ecosistema e quanto precise debbano essere le condizioni per la sua coltivazione.
La Complicata Famiglia dell’Acropora nobilis: Tassonomia e Nomi
Navigare nel mondo della tassonomia può sembrare un labirinto, ma è fondamentale per capire davvero con chi abbiamo a che fare. L’Acropora nobilis (Dana, 1846) appartiene al vasto regno Animalia, phylum Cnidaria (la grande famiglia di coralli, meduse e anemoni), classe Anthozoa, ordine Scleractinia (i coralli duri) e famiglia Acroporidae.
Ecco la sua classificazione in breve:
- Regno: Animalia
- Phylum: Cnidaria
- Classe: Anthozoa
- Ordine: Scleractinia
- Famiglia: Acroporidae
- Genere: Acropora
- Specie: Acropora nobilis

Un piccolo intrigo tassonomico: È interessante notare che, sebbene il World Register of Marine Species (WoRMS) la riconosca come “Nome accettato”, la elenca anche come sinonimo soggettivo junior di Acropora robusta (Dana, 1846). In parole povere, alcuni scienziati ritengono che A. nobilis e A. robusta siano la stessa specie. Questo dettaglio non è solo una curiosità per biologi: per noi acquariofili, significa che le informazioni sulla cura di A. robusta potrebbero essere preziose anche per la nostra nobilis. Inoltre, è un corallo zooxantellato, il che significa che ospita alghe microscopiche (le zooxantelle) nei suoi tessuti, con cui vive in simbiosi. Questa alleanza è la chiave della sua nutrizione.
Come Riconoscere l’Acropora nobilis: Descrizione e Forme
L’Acropora nobilis si presenta solitamente con una struttura arborescente, che ricorda le corna di un cervo (da qui il nome comune “staghorn”). Tuttavia, può anche formare cespugli che, crescendo, tendono ad appiattirsi in piccole tavole. Pensate che in natura può creare banchi imponenti, larghi oltre 5 metri! I suoi rami sono generalmente sottili, cilindrici e possono crescere dritti verso l’alto. Un adattamento interessante è che, in acque più basse, i rami orizzontali possono fondersi alla base, probabilmente per aumentare la stabilità o catturare più luce.
La bellezza della sua adattabilità: Questa capacità di cambiare forma in base all’ambiente è affascinante. Profondità, luce e corrente influenzano la sua architettura. Per noi, significa che giocando con il layout della vasca, l’illuminazione e il flusso d’acqua, possiamo influenzare la forma che prenderà la nostra colonia di Acropora nobilis.
I coralliti radiali (le “coppette” che ospitano i polipi) hanno dimensioni e forme variabili, a volte ordinati in file, altre volte più appiattiti. Una caratteristica è la loro disposizione, che può ricordare i denti di una raspa. I coralliti assiali, quelli sulla punta dei rami, possono essere grandi quanto quelli radiali o decisamente più imponenti.
Un arcobaleno di colori (ma con riserva): L’Acropora nobilis può sfoggiare tinte crema, marroni, blu, gialle e verdi. Di solito, una colonia ha un colore uniforme, con le punte più chiare. Attenzione però: il colore non è fisso! Può cambiare parecchio in base all’ambiente. Un corallo verde comprato in negozio potrebbe diventare marrone nel vostro acquario, e viceversa. Questo non è per forza un brutto segno, ma un normale processo di acclimatamento. La priorità è sempre un ambiente stabile; i colori seguiranno.
L’Habitat Naturale: Un Viaggio alle Origini
Per allevare al meglio l’Acropora nobilis, dobbiamo capire da dove viene. È una specie tipica delle barriere coralline tropicali, diffusa nell’Indo-Pacifico: da Singapore (la sua “località tipo”) all’India, dalle Isole Marshall al Mar Rosso. La troviamo a profondità relativamente basse, tra i 3 e i 15 metri, il che ci dice subito quanto ami la luce.
Nonostante sia adattabile a diversi habitat di barriera, generalmente non ama le acque eccessivamente turbolente. È comune nelle lagune sabbiose profonde, dove forma banchi monospecifici, e sui pendii superiori della barriera. Qui la corrente può essere forte, ma non caotica. Questo è un indizio chiave per noi: l’Acropora nobilis ha bisogno di un flusso d’acqua potente e intermittente, ma non di una “lavatrice” costante che potrebbe danneggiarla.
Temperature e Conservazione: La sua temperatura preferita in natura è tra i 25.2 e i 29.3°C (media 28.5°C). Buone notizie sul fronte conservazione: la Lista Rossa IUCN la classifica come “Least Concern” (Minor Preoccupazione). Tuttavia, è nell’Appendice II della CITES, il che significa che il suo commercio è monitorato. Questo ci spinge, come acquariofili responsabili, a preferire esemplari di allevamento o da raccolta sostenibile.

Allevare Acropora nobilis in Acquario: La Guida Pratica
Passiamo ora al sodo: come far prosperare l’Acropora nobilis nella nostra vasca. Stabilità è la parola d’ordine.
Parametri dell’Acqua: La Chimica Perfetta per l’Acropora nobilis
Mantenere i valori dell’acqua stabili è il fondamento. Fluttuazioni importanti possono stressare gravemente il nostro corallo. Ecco i riferimenti:
- Temperatura: Consigliata tra 22.2 e 25.5°C. Curiosamente, un po’ più bassa rispetto alla media naturale, forse per ridurre lo stress metabolico in cattività.
- Salinità: Una gravità specifica (sg) tra 1.021 e 1.025 è un buon intervallo. Ricordate che anche piccole variazioni influenzano calcio, magnesio e KH.
- Alcalinità (dKH): Cruciale per la calcificazione. Puntate a 8-10 dKH (alcuni dicono 8-12 dKH). Un minimo di 8 °d è suggerito.
- Calcio (ppm): Essenziale per lo scheletro. L’ideale è 400-450 ppm, meglio se verso i 450 ppm. Non scendete sotto i 380 mg/L.
- Magnesio (ppm): Aiuta l’assorbimento del calcio. Tenetelo tra 1350-1500 ppm, o almeno 3 volte il livello del calcio. Se il calcio è basso, controllate prima il magnesio.
- Fosfati (PO4): Nemici giurati dei coralli SPS come l’Acropora nobilis. Devono essere a zero!
- pH: L’intervallo ideale è 8.0-8.4 (alcuni suggeriscono 8.2-8.5). Il pH è legato alla CO2, che a sua volta influenza il KH.
L’importanza della triade: Calcio, alcalinità e magnesio sono interconnessi. Una carenza di magnesio, ad esempio, può bloccare l’assorbimento del calcio. Dunque, non fissatevi solo sui singoli valori, ma sull’equilibrio generale. Una buona aerazione aiuta a prevenire accumuli di CO2.
Illuminazione: Il Sole Artificiale per il tuo acquario

Essendo zooxantellata, la luce è la sua principale fonte di energia. L’Acropora nobilis richiede livelli di luce elevati. È adattabile a diverse tecnologie: power compact, fluorescenti VHO, T5 e alogenuri metallici. Una regola generale è fornire almeno 3 watt per gallone (circa 0.8 watt per litro). La posizione in vasca va regolata in base all’intensità della luce, solitamente nelle zone medio-alte. Alcuni suggeriscono di non metterla proprio sotto il cono di luce più intenso per evitare problemi, come le infestazioni da turbellarie.
Attenzione allo sbiancamento: Troppa luce, specialmente se abbinata a un aumento della temperatura, può causare lo sbiancamento (espulsione delle zooxantelle). In tal caso, abbassate temporaneamente l’intensità luminosa.
Flusso d’Acqua: La Corrente Vitale
Un flusso d’acqua forte e intermittente è cruciale per l’Acropora nobilis. Questo movimento porta nutrienti ai polipi e rimuove i prodotti di scarto, prevenendo accumuli e problemi batterici. Inoltre, favorisce una crescita sana dello scheletro.
Cura Quotidiana dell’Acropora nobilis: Oltre i Parametri
Oltre ai valori dell’acqua, all’illuminazione e al flusso, ci sono altri aspetti da curare per il benessere a lungo termine della nostra Acropora nobilis.
Alimentazione: Cosa Mette nel Piatto l’Acropora nobilis
L’Acropora nobilis ha una doppia strategia: si nutre grazie alla fotosintesi delle sue alghe e catturando cibo dall’acqua. Sebbene la fotosintesi sia la base, in acquario, specialmente in sistemi molto poveri di nutrienti (oligotrofici), beneficia di un’alimentazione diretta. Trascurare questo aspetto può portare a crescita lenta e colori sbiaditi.
Si nutre di micro-plancton e altri alimenti per invertebrati filtratori. In generale, i coralli SPS consumano particelle piccole come fitoplancton e batterioplancton, ma possono gradire anche zooplancton, krill o pezzetti tritati di gamberi e calamari. Sul mercato trovate cibi liquidi (ideali per SPS), congelati e vivi (come il fitoplancton, il più nutriente).
Frequenza e metodo: In vasche poco popolate, basta alimentare ogni 2-3 giorni. Se la vasca è densa, meglio una volta al giorno. Iniziate con poco e aumentate gradualmente, tenendo d’occhio la qualità dell’acqua. L’alimentazione indiretta (disperdendo il cibo nella corrente) è la più adatta per gli SPS.
Oltre a calcio, magnesio e stronzio, l’Acropora nobilis apprezza l’aggiunta di oligoelementi. Prodotti con aminoacidi e probiotici possono migliorare l’assimilazione del cibo, la rigenerazione dei tessuti e i colori.
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Acclimatamento e Posizionamento: Stabilità Prima di Tutto
L’Acropora nobilis va acclimatata con cura al nuovo ambiente. Una volta fatto, scegliete una posizione definitiva. Spostarla frequentemente la stressa moltissimo. Posizionatela nelle zone medio-alte della vasca, con buona luce e corrente. Come detto, evitate forse il punto esatto sotto il centro del cono di luce.
I cambi d’acqua regolari sono fondamentali: un 10% ogni due settimane è lo standard, ma un 5% settimanale può dare risultati migliori. Questo aiuta a tenere bassi i nitrati e a reintegrare gli oligoelementi. La presenza di alcuni pesci può essere benefica, producendo materia organica utile al corallo.
SOS Acropora nobilis: Malattie e Problemi Comuni
Anche con le migliori cure, l’Acropora nobilis può avere problemi, spesso legati a stress o condizioni non ottimali.
Malattie da Perdita di Tessuto: Il Nemico Numero Uno
Queste sono le più temute, caratterizzate da una rapida degradazione dei tessuti.
- Necrosi Tissutale Rapida (RTN):
- Sintomi: Il corallo perde tessuto e diventa bianco, spesso in 24 ore.
- Cause: Grandi sbalzi nei valori dell’acqua (alcalinità, calcio, pH, salinità, temperatura), corrente di dispersione, platelminti mangia-Acropora (AEFW), sovradosaggio di GFO (trattamento anti fosfati). A volte la causa è ignota.
- Sbiancamento (Bleaching):
- Sintomi: Espulsione delle zooxantelle, perdita di colore.
- Cause: Aumento della temperatura dell’acqua, luce eccessiva.
- Nota: Un corallo sbiancato ha circa il 50% di possibilità di recupero, ma diventa più vulnerabile.
La prevenzione è la chiave: Mantenere un ambiente stabile è più efficace che curare i sintomi. Monitoraggio costante, test accurati e sistemi di dosaggio automatico (per i più esperti) sono i vostri migliori alleati.
Parassiti dell’Acropora nobilis: Ospiti Indesiderati
Diversi organismi possono danneggiare la vostra Acropora nobilis.
- Platelminti mangia-Acropora (AEFW) / Turbellarie: Parassiti trasparenti specifici per Acropora, spesso causa di RTN.
- Altri intrusi:
- Lumache predatrici: Possono causare perdita di tessuto con bordi caratteristici.
- Vermocani: La loro predazione può assomigliare alla WBD, di solito sulle punte.
- Morsi di damigelle: Possono creare lesioni rotonde o irregolari.
- Lumache Vermetidi: Possono irritare il muco del corallo.
- Stelle Asterina: Invasioni di alcune specie possono creare problemi.
Un approccio integrato: I parassiti non solo danneggiano fisicamente, ma stressano il corallo, rendendolo più vulnerabile. Quarantena rigorosa per i nuovi arrivi e gestione proattiva dei parassiti sono essenziali.
Prevenzione e Trattamento: Agire d’Anticipo
Misure proattive battono sempre i trattamenti reattivi.
- Stabilità dei parametri: Lo ripetiamo, è la cosa più importante.
- Bagno dei nuovi coralli: Prima di inserirli in vasca, una “breve immersione” in una soluzione apposita aiuta a eliminare parassiti.
- Quarantena: Un periodo di osservazione per i nuovi arrivi è d’obbligo. Controllate bene le uova di AEFW.
- Predatori naturali: Alcuni pesci (es. Labridi sei-linee per AEFW) o gamberetti (Arlecchino per Asterina) possono aiutare.
- Controllo temperatura: Se la temperatura sale, abbassate le luci per ridurre lo stress.
Ecco una tabella riassuntiva:
Problema | Sintomi Chiave | Cause Primarie | Prevenzione/Trattamento |
Necrosi Tissutale Rapida (RTN) | Rapida perdita tessuto (bianco), totale/parziale. | Instabilità parametri, parassiti, AEFW, GFO eccessivo, batteri/virus. | Stabilità parametri; test; quarantena; gestione parassiti. |
Sindrome del Bianco (WBD/WPD) | Perdita tessuto, lesioni a banda (WBD) o chiazze (WPD). | Stress ambientale, patogeni, predatori. | Stabilità parametri; quarantena; monitoraggio/rimozione predatori. |
Sbiancamento (Bleaching) | Espulsione zooxantelle, perdita colore. | Aumento temperatura, luce eccessiva. | Temperatura stabile; abbassare luci se temp. alta; acclimatamento luce. |
Platelminti (AEFW) | Parassiti trasparenti, danni ad Acropora, contribuiscono a RTN. | Introduzione con nuovi coralli. | Bagno (dip) nuovi coralli; quarantena; ispezione uova; predatori naturali. |
Lumache Predatrici | Perdita tessuto con margini ondulati. | Introduzione accidentale. | Rimozione manuale; predatori naturali. |
Vermocani | Perdita tessuto sulle punte. | Introduzione accidentale. | Rimozione manuale; predatori naturali. |
Morsi di Damigelle | Lesioni rotonde/irregolari, coralliti rotti. | Comportamento pesce. | Scelta attenta coinquilini. |
Lumache Vermetidi | Irritazione muco corallo. | Introduzione accidentale. | Rimozione manuale; predatori naturali. |
Stelle Asterina | Invasioni problematiche. | Introduzione accidentale. | Rimozione manuale; gamberetti Arlecchino. |
Conclusioni: L’Acropora nobilis, una Sfida Appagante
L’Acropora nobilis è senza dubbio un corallo esigente, più adatto agli acquariofili con una certa esperienza. Farla crescere rigogliosa richiede una comprensione profonda delle sue necessità e una manutenzione diligente. Parametri dell’acqua stabili (con un occhio di riguardo a fosfati zero), illuminazione intensa e un flusso d’acqua energico sono i pilastri del suo successo.
Ricordate, la stabilità è più importante dei valori assoluti. Le fluttuazioni sono il suo peggior nemico. Un approccio proattivo, con monitoraggio costante, quarantena per i nuovi inserimenti e attenzione ai parassiti, vi ripagherà con una colonia di Acropora nobilis che sarà il fiore all’occhiello del vostro acquario di barriera.
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FAQ sull’Acropora nobilis
H3: Qual è l’illuminazione migliore per Acropora nobilis in acquario?
L’Acropora nobilis richiede un’illuminazione intensa. Sistemi LED specifici per coralli SPS, lampade T5 HO o alogenuri metallici sono tutte opzioni valide. È fondamentale garantire un PAR adeguato (Photosynthetically Active Radiation) nelle zone medio-alte della vasca dove solitamente viene posizionata. Un acclimatamento graduale a una nuova illuminazione è sempre consigliato per evitare shock luminosi.
H3: Quanto spesso devo alimentare la mia colonia di Acropora nobilis?
Sebbene l’Acropora nobilis ottenga gran parte della sua energia dalla fotosintesi, beneficia di un’alimentazione supplementare 2-3 volte a settimana, o anche giornaliera in vasche densamente popolate con molti coralli SPS. Utilizza alimenti liquidi per coralli, fitoplancton, zooplancton o miscele specifiche per filtratori, dispersi nella colonna d’acqua. Monitora sempre i valori dell’acqua per evitare eccessi di nutrienti.
H3: Come posso prevenire la Necrosi Tissutale Rapida (RTN) nell’Acropora nobilis?
La prevenzione dell’RTN nell’Acropora nobilis si basa sulla stabilità assoluta dei parametri dell’acqua (temperatura, salinità, pH, alcalinità, calcio, magnesio). Evita fluttuazioni brusche. Effettua test regolari, metti in quarantena i nuovi coralli per escludere parassiti come gli AEFW, e assicurati che non ci siano fonti di stress come corrente elettrica dispersa o interazioni aggressive con altri coralli.
H3: L’Acropora nobilis è adatta a un acquariofilo principiante?
Generalmente, l’Acropora nobilis non è raccomandata per i principianti. È considerata un corallo SPS di difficile allevamento a causa delle sue esigenze stringenti in termini di qualità dell’acqua, illuminazione, flusso e stabilità generale dell’ambiente. È più indicata per acquariofili con esperienza pregressa nella gestione di coralli duri e sistemi di barriera maturi.
H3: Posso taleare l’Acropora nobilis per propagarla?
Sì, l’Acropora nobilis si presta bene alla taleazione (fragging). Data la sua struttura ramificata, è relativamente semplice tagliare piccole porzioni di ramo (talee) e fissarle su basette o rocce. Assicurati di usare strumenti puliti e di minimizzare lo stress per il corallo madre e per la talea. Le talee, se poste in condizioni ottimali, attecchiranno e cresceranno formando nuove colonie.
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